Il mercato dell' acqua minerale.
Si tratta di un mercato a costo variabile marginale, pari a quello della sola bottiglia, e il costo fisso della concessione. Il mercato è molto remunerativo, se si considera che un litro di acqua in bottiglia costa circa quanto 1000 litri di acqua del rubinetto (circa 0.80-1 euro al m3 di acqua, che equivale appunto a 1000 litri).
All'acqua minerale sono talora attribuite particolari proprietà nutritive o terapeutiche che l'acqua del rubinetto non dovrebbe possedere, tali da giustificare il costo molto maggiore dell'acqua in bottiglia. In realtà, l'acqua è incolore, inodore e insapore, anche se in natura non è acqua pura e contiene dei sali minerali o altre sostanze importanti per l'organismo, ma che andrebbero ingerite tramite il cibo piuttosto che con le bevande.
La legge italiana impone per l'acqua potabile controlli a frequenza quotidiana, con limiti molto più stringenti e su un numero di parametri molto più alto di quelli previsti per le acque in bottiglia, garantendo a detta di vari geologi una migliore qualità all'acqua del rubinetto.
La principale voce di costo nel prezzo dell'acqua è quello del trasporto, e come nel caso degli acquedotti, anche per quelle minerali ha poco senso dal punto di vista logistico il trasporto a centinaia di chilometri, se non in altre nazioni. Le acque meno costose sono quindi quelle imbottigliate a livello locale.
In commercio, esistono filtri di depurazione delle acque potabili, ai carboni attivi, sia in caraffe di vetro e plastica, che da accoppiare avvitandoli ai rubinetti. I filtri trattengono i residui fissi, il cloro e altre impurità. Un filtro può depurare dai 250 ai 1000 litri d'acqua e durare, in base ai consumi medi di un'utenza civile, da 1 a 3 mesi.